Quando l’ultimo filo d’erba è stato brucato e le notti oltre i 2000 metri di altitudine diventano sensibilmente fredde, la “villeggiatura” sulle malghe venostane per mucche, capre e pecore volge lentamente al termine. Più in giù, a valle, aspettano la protezione della stalla e i prati ancora verdeggianti. Per tutta l’estate le mucche hanno fornito il loro prezioso latte alle malghe e il casaro e la casara lo hanno trasformato nel saporito formaggio di malga. Fino al giorno del rientro dai pascoli di montagna le forme sono state fatte stagionare in cantina e sono state curate. Ma ora è venuto il momento di tirarle fuori dalle cantine e di tagliarle per assaporare il gusto che l’estate ha in malga. Ora in autunno, è anche il momento di riportare le mucche nelle loro stalle e per i contadini di festeggiare, se l’estate trascorsa in montagna si è conclusa senza incidenti e tutto il bestiame è tornato a casa sano e salvo.